19 maggio 2010

La rivoluzione di Guido d'Arezzo





«Ut queant laxis
resonare fibris 
mira gestorum
 
famule tuorum

solve polluti
labii reatum 
Sancte Iohannes»


(“Affinché i tuoi servi, possano cantare, a corde spiegate le tue mirabili gesta, togli la colpa, che contamina il labbro, o San Giovanni”)

Sette note. Ut (do), re, mi, fa, sol, la, si.
Quella di Guido d'Arezzo fu una vera rivoluzione. Fu sua l'idea di dare un nome alle note musicali (che fino ad allora, nel canto gregoriano, si chiamavano genericamente neumi), utilizzando le sillabe iniziali delle righe che formano la prima strofa dell'inno a San Giovanni Battista. Da allora, grazie a questo monaco, generazioni di musicisti hanno potuto scrivere la loro musica su un pentagramma. Infiniti fogli di carta riempiti da moltitudini di puntini neri e lineette verticali. Semplicemente note musicali...

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