08 maggio 2012

Nuntio vobis gaudium magnum


Qui a Capranica abbiamo un nuovo Sindaco.
Proprio nuovo non è perché ha già fatto il primo cittadino dal 1993 al 2002.
Ieri ha sbaragliato letteralmente la lista avversaria conseguendo ben 2.759 voti contro 1.102 (fonte Prefettura di Viterbo e anche sul sito del Ministero dell'Interno). In pratica la proporzione è stata quasi di 3 elettori su 4.
Nulla di sorprendente rispetto alle previsioni. La sua vittoria non è stata mai messa in discussione.

Ma quanto durerà il suo trend di crescita? E della sua creatura politica, la lista "Senza Frontiere"?
Alcuni affermano che per lui e i suoi amici non ci saranno stop fino a quando non verrà proposta un'alternativa credibile, una compagine in grado di disturbarlo davvero, il nuovo Sindaco.
E non era credibile la lista concorrente "Nuove Energie"?
Su questo tema c'è più di qualche dubbio. Dal punto di vista politico ovviamente.
Se "Senza Frontiere" può essere definita quasi un mini-partito di massa (dal punto di vista politologico ricorda molto Forza Italia, il "partito che non c'é", una "cosa" che esiste solo dal punto di vista elettorale governata da un ristrettissimo vertice), "Nuove Energie" è una piccola cerchia elitaria, incapace di incidere sulle scelte della società capranichese e quasi sempre aliena, in quanto gruppo, ad ogni iniziativa sociale. In cinque anni non un'iniziativa degna di nota, capace di andare a pescare nell'elettorato dei rivali o in quello dell'astensione. Insomma ben poco. Tranne che nell'ultimo scorcio di consiliatura, quando si sono potuti registrare tentativi di accodarsi 
ad iniziative di terzi, forse con la malcelata intenzione di governarle,  come per la questione acqua all'arsenico o quella del nuovo tracciato della via Cassia.
Ebbene "Nuove Energie", ha avuto difficoltà a coinvolgere le persone in fase pre-elettorale e a reperire candidati di buon livello (alcuni, è stato detto, hanno declinato l'invito a candidarsi con questa lista perché avevano timore di rovinare i propri rapporti con i membri di "Senza Frontiere"). La mietitura si è risolta quindi in un raccolto abbastanza gramo.
Ma forse la verità è un'altra. E cioè che la gente non si è voluta impegnare con "Nuove Energie" perché ha visto benissimo che dietro non c'è - o perlomeno non c'è ancora - un progetto politico serio. Un progetto che in cinque anni di minoranza si è declinato, in pratica, nella modalità di "fare opposizione" interpretata da parte dei quattro consiglieri comunali di competenza.
Si è vero, secondo alcuni queste persone hanno avuto il coraggio di opporsi alla potenza di fuoco della Bismark "Senza Frontiere", partecipando alle elezioni e sapendo di perderle. Ma non si fa una lista civica caricandola di connotazioni di destra (pesa l'ombra della destra estrema) sperando di attrarre consensi. E non si vanno a chiedere voti agli elettori se per cinque anni si è trascurato di informarli sulle scelte fatte e sulle attività in consiglio comunale (ah! quanto sarebbero necessarie per questo, in tempi di antipolitica, le vecchie care sedi di partito!).
"Senza Frontiere" ha vinto, dunque, soprattutto per demerito di "Nuove Energie". Perché tante persone, pur volendo punire l'Amministrazione in carica non votandola a causa della gestione di alcuni importanti temi (su tutti: arsenico e Talete), hanno deciso di votare la prima lista davanti ad un'alternativa ancora poco credibile. Non dico che "Nuove Energie" potesse vincere (ancora siamo molto lontani dal vedere sconfitta "Senza Frontiere", perlomeno per il prossimo decennio), ma ridurre il gap di qualche centinaio di voti, quello si.

E dall'altra parte? L'estrema praticità di un gruppo ormai molto collaudato,  dallo stile non raffinatissimo eppure valido, che bada più alla sostanza che alla forma (comunque dal sapore molto nazionalpopolare). Tutte qualità (no, non mi sono sbagliato: è un paradosso, ma in politica queste sono proprio delle qualità), che elettoralmente pagano, se sono veri (come sono veri) i risultati che questa lista porta a casa. Una vera macchina da guerra. Per questo "Senza Frontiere" era destinata a vincere. E a combattere una battaglia, piuttosto che contro "Nuove Energie", all'interno di se stessa, con alcuni dei suoi membri impegnati in una sorta di gara "all'ultima preferenza", per aggiudicarsi il podio nell'elezione. E come se il Real Madrid giocasse contro l'Oratorio Don Bosco e i vari attaccanti di pregio delle merengues si divertissero a fare a gara a chi segna di più...

Ma tutto questo, per la pochezza politica della controparte.

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