Visita di Porto
Oggi ci dedichiamo alla visita di Porto. C'è stata parecchia
baldoria stanotte in Rua de Cedofeita. Almeno fino alle 3,00 abbiamo sentito
musica e vocìo di avventori dei locali, mentre ci rotolavamo nel letto per il
caldo, cercando di prendere sonno. Alla fine deve essere arrivato piuttosto
profondo senza che ci accorgessimo. Infatti, riusciamo a svegliarci abbastanza
presto. La colazione la facciamo in camera con quello che abbiamo comperato
ieri da Pingo Doce. Vista dal balcone della nostra stanza, Rua de Cedofeita è
una via lunga lunga con una bella pavimentazione disegnata a geometrie
rettangolari, con tessere bianche e nere. Il tempo anche oggi non è un granché,
ma non sembra disposto alla pioggia. Da Praça Carlos Albertos, decidiamo di
incamminarci per le vie del centro passando davanti all’austero palazzo
dell'Università, fino a scendere verso il Douro e visitare la parte più
caratteristica della Città. Davanti all’Ateneo non c’è nessuno, la piazza è
tranquilla. Proprio non si riuscirebbe a credere che stanotte sia stata così
animata. Scendiamo per la bella Rua das Carmelitas, dove si aprono dei negozi
molto belli dalle vetrine con infissi di legno marrone. Passiamo davanti alla chiesa
dos Clérigos e scendiamo ancora verso la pancia di Porto, fino a raggiungere il
punto più basso, dove si apre la bella vista della ariosa Praça da Libertade.
Qui si affacciano eleganti palazzi dai particolari architettonici molto interessanti.
Al centro della piazza si trova il monumento equestre a Don Pedro IV. Da qui si
può scendere ancora verso il Douro, ma prima è d'obbligo la visita alla
stazione di São Bento.
São Bento
Questa stazione è davvero affascinante. Entrandoci sembra di
essere trasportati in un altro mondo e un’altra epoca. Il suo atrio è decorato
da grandi azulejos sulle tonalità di azzurro che riproducono le gesta dei re
portoghesi e le tradizioni delle campagne della regione di Porto. C’è da
rimanere incantati a guardare queste bellissime opere d’arte, così diverse dai
nostri affreschi. La città è un crocevia importante tra la regione del fiume
Douro e quella del fiume Minho, il Northe. Il nome di questi due fiumi
campeggia ai lati opposti dell’atrio. Da questa stazione è possibile
raggiungere l'est del paese, e quindi la Spagna, o il nord e la Galizia.
Cerchiamo subito di capire, consultando gli orari ferroviari, se domani per
raggiungere Valença do Minho, la città di inizio del nostro cammino per
Santiago, sarà per noi più conveniente prendere il treno da qui oppure
dall'altra grande stazione di Porto, Campanha. La visita São Bento è servita
anche a capire che domani sarà più conveniente andare a Campanha, attraversando
il centro a piedi. Usciti dalla stazione ci sembra che la Città si sia improvvisamente
svegliata. C’è molta gente in giro, le strade sono piene di persone che vanno e
vengono sui marciapiedi e che attraversano le strade. Anche il traffico è
notevole, nervoso e frenetico. Niente a che vedere con la placida Lisbona.
La cattedrale di Porto
A breve distanza da São Bento si trova la cattedrale di
Porto. C’è da percorrere tre o quattrocento metri in legge salita. Per
arrivarci si passa accanto all’affascinante mercato coperto del pesce di São
Sebastião. La Sé di Porto ci accoglie austera con la sua facciata di
pietra scura. Forse ancora più austera a causa del tempo così incerto. Le case del
quartiere sottostante versano generalmente in condizioni piuttosto malandate, con
infissi rovinati o rotti e vistosi distacchi d’intonaco. Al centro del sagrato
c’è una grossa colonna tortile. Dal piazzale, con affaccio su una bella
balaustra, è possibile spaziare con la vista sui tetti della città vecchia e di
ammirare le geometrie dei tetti rossi che mitigano lo scuro delle facciate dei
palazzi. Un gruppo di turisti libanesi, equipaggiati con la bandiera del loro
paese, si stringe intorno alla guida. A parte loro, nella piazza non c'è
moltissima gente. Attraverso i vicoletti tra le case addossate al colle della
cattedrale, scendiamo verso il Douro, guadagnando la bella prospettiva sul
Ponte Luis I, che offre l'Avenida Vimara Peres.
Il ponte Luis
Sul ponte di ferro c’è tantissima gente a spasso, mentre la
metropolitana viaggia placida sui binari (a ritmo lento, davvero portoghese).
Ovviamente scendiamo verso il ponte, ma sull'Avenida ci fermiamo a comperare
le velhas, le spagnole conchas, ovvero le conchiglie di
Santiago. Errore fatale che fa chi si fa prendere dalla fretta. Ce le fanno
digerire 5€ l'una, quando a Santiago le troveremo in vendita anche a
50centesimi! E noi non lesiniamo certo nell'acquistarle pensando a tutti i
nostri amici a cui regalarle al ritorno a casa. E tra l'altro non pensiamo
neppure che aggiungiamo peso ai nostri zaini... Vabe'... Ormai è fatto. Dal
ponte Luis il panorama sulla città è molto bello: ha molto fascino anche con il
fiume grigiastro che riflette il cielo nuvoloso. Ogni città offre un suo
carattere, e quello di Porto è di una operosità industriale, incentrata sul
famoso vino, e ben testimoniata da numerosi edifici che ricordano gli opifici
di fine Ottocento delle periferie di Torino o Milano. Il porto commerciale sul
Douro è costellato di testimonianze del commercio intorno al prodotto delle
viti delle campagne di questa regione portoghese. Grosse insegne pubblicitarie
fissate sui tetti dei depositi, ben visibili da lontano, propongono marchi ed
etichette di cantine prestigiose, come Sandeman, Offley, Cockburn’s, Calem o
Graham's. Sul ponte, il vento porta il profumo dell'Oceano e la temperatura è
gradevole. Scendiamo verso il porto attraverso le piccole stradine, fino ad
arrivare al lungodouro o come in realtà si chiama, davanti alla cantina Càlem.
Qui possiamo ammirare delle caratteristiche barche per il trasporto delle botti
contenenti il prezioso nettare. Il colpo d’occhio sull’altra riva è davvero
notevole, con palazzi alti non più di tre o quattro piani e molto stretti, sui
quali spiccano le moltissime finestre di infissi bianchi. Sembrano addossati al
colle che sale verso la Sé come tante pecorelle. A Praça Ribeira si sta
svolgendo un colorato mercato. Vorremmo andarci ma lo riserviamo al pomeriggio.
Di nuovo verso il centro della
città
Dopo aver visitato il porto, torniamo sulla riva nord del
fiume attraversando il ponte Luis I dalle campate inferiori. Vista dal basso
questa struttura è davvero imponente. Migliaia di bulloni cementano tra loro poderose
travi di ferro dalle sezioni ragguardevoli. Saettoni e controventi disegnano
geometrie incredibili e dalle prospettive intriganti per chi ha l’occhio
fotografico. E’ stato costruito in onore di Luigi di Braganza del Portogallo, su
progetto dell’ingegnere belga Théophile Seyrig, il medesimo che insieme al ben
più famoso Gustafe Eiffel ha realizzato il ponte ferroviario Maria Pia, che si
trova qualche centinaio di metri a monte della corrente del Douro. Percorriamo
il lungodouro, che qui si chiama Avenida Gustavo Eiffel, godendoci il passaggio
delle barche turistiche, alcune delle quali davvero molto belle, fino ad
inerpicarci in salita per la lunga e ripida Calçada das Carquejeiras, dove intere
pareti di roccia sono ricoperte da spettacolari e lussureggianti piante di campanella
purpurea (ipomea grandiflora) in piena fioritura. Intanto il tempo comincia
leggermente ad aprirsi. Il vento che arriva dal mare spazza pian piano le
nuvole spingendole verso l'interno del Paese. Saliti a livello delle case del
centro storico, dopo la dura salita, larghi sprazzi di azzurro celeste hanno
preso il posto delle nubi. Qui, la zona che attraversiamo è abbastanza degradata,
niente a che vedere con l'eleganza e la solarità di Lisbona. Mangiamo un panino
per strada e ci riavviciniamo a Carlos Alberto, al nostro appartamento, per un
po’ di riposo.
Piccola passeggiata al centro
Sono le 17,30 quando dopo esserci riposati decidiamo di
rifare un giro per il centro. Porto è finalmente sotto il sole e sarebbe un
peccato perdersi la vista della città con la giusta luce. Attraverso vie secondarie
scendiamo Praça da Trinidade, dove si affaccia la bella omonima chiesa. Proseguiamo
il giro verso Praça da Libertade, che grazie al sole si può ammirare in tutta la
sua magnificenza. Qui si affaccia anche il palazzo della Câmara Municipal do
Porto, ovvero il Municipio. Nella piazza i grandi e maestosi palazzi rivestiti
di pietra grigia sono perlopiù sedi di grandi banche portoghesi. Sulle sommità di
alcuni palazzi svettano dei veri e propri pinnacoli di pietra, una sorta di
torrini abbelliti da festoni, cornucopie, fregi, maschere, e chi più ne ha più
ne metta. Davanti alla stazione di São Bento è ancora e sempre caos di traffico
e gente che cammina e attraversa le strade. Sembra quasi che tutta la vita di
Porto sia concentrata in questa piccola porzione della Città. Finalmente
possiamo vedere la Sé di Porto ben illuminata. Approfittiamo per farci fare una
foto insieme. Nella piazza della cattedrale ci accorgiamo anche per la prima
volta del doppio segnale, doppia freccia giallo/azzurra in direzioni opposte,
che segnano rispettivamente il cammino per Santiago e per Fatima. Dal ponte
Luis la vista sulla città è davvero incantevole, bagnata com’è dalla morbida
luce solare del tardo pomeriggio. Torniamo a casa appagati dal bel giro e
ceniamo presto. Stanotte Rua de Cedofeita riprenderà la sua colorata movida. E
noi domani ci dobbiamo avvicinare alla prima tappa del nostro cammino per
Santiago. L'entusiasmo cresce ma aumenta anche un po' di preoccupazione:
riusciremo a camminare e ad arrivare alla meta? Nel frattempo, dal balcone
della nostra stanza, Rua de Cedofeita si perde in lontananza verso un bel
tramonto. Sembra stia ancora dormendo.
Nessun commento:
Posta un commento
Ciao! Grazie per aver lasciato un commento su Hic et Nunc!