05 luglio 2018

5 luglio 2018 – Verso Santiago 6 – Visita di Porto


Visita di Porto

Oggi ci dedichiamo alla visita di Porto. C'è stata parecchia baldoria stanotte in Rua de Cedofeita. Almeno fino alle 3,00 abbiamo sentito musica e vocìo di avventori dei locali, mentre ci rotolavamo nel letto per il caldo, cercando di prendere sonno. Alla fine deve essere arrivato piuttosto profondo senza che ci accorgessimo. Infatti, riusciamo a svegliarci abbastanza presto. La colazione la facciamo in camera con quello che abbiamo comperato ieri da Pingo Doce. Vista dal balcone della nostra stanza, Rua de Cedofeita è una via lunga lunga con una bella pavimentazione disegnata a geometrie rettangolari, con tessere bianche e nere. Il tempo anche oggi non è un granché, ma non sembra disposto alla pioggia. Da Praça Carlos Albertos, decidiamo di incamminarci per le vie del centro passando davanti all’austero palazzo dell'Università, fino a scendere verso il Douro e visitare la parte più caratteristica della Città. Davanti all’Ateneo non c’è nessuno, la piazza è tranquilla. Proprio non si riuscirebbe a credere che stanotte sia stata così animata. Scendiamo per la bella Rua das Carmelitas, dove si aprono dei negozi molto belli dalle vetrine con infissi di legno marrone. Passiamo davanti alla chiesa dos Clérigos e scendiamo ancora verso la pancia di Porto, fino a raggiungere il punto più basso, dove si apre la bella vista della ariosa Praça da Libertade. Qui si affacciano eleganti palazzi dai particolari architettonici molto interessanti. Al centro della piazza si trova il monumento equestre a Don Pedro IV. Da qui si può scendere ancora verso il Douro, ma prima è d'obbligo la visita alla stazione di São Bento.

São Bento

Questa stazione è davvero affascinante. Entrandoci sembra di essere trasportati in un altro mondo e un’altra epoca. Il suo atrio è decorato da grandi azulejos sulle tonalità di azzurro che riproducono le gesta dei re portoghesi e le tradizioni delle campagne della regione di Porto. C’è da rimanere incantati a guardare queste bellissime opere d’arte, così diverse dai nostri affreschi. La città è un crocevia importante tra la regione del fiume Douro e quella del fiume Minho, il Northe. Il nome di questi due fiumi campeggia ai lati opposti dell’atrio. Da questa stazione è possibile raggiungere l'est del paese, e quindi la Spagna, o il nord e la Galizia. Cerchiamo subito di capire, consultando gli orari ferroviari, se domani per raggiungere Valença do Minho, la città di inizio del nostro cammino per Santiago, sarà per noi più conveniente prendere il treno da qui oppure dall'altra grande stazione di Porto, Campanha. La visita São Bento è servita anche a capire che domani sarà più conveniente andare a Campanha, attraversando il centro a piedi. Usciti dalla stazione ci sembra che la Città si sia improvvisamente svegliata. C’è molta gente in giro, le strade sono piene di persone che vanno e vengono sui marciapiedi e che attraversano le strade. Anche il traffico è notevole, nervoso e frenetico. Niente a che vedere con la placida Lisbona.

La cattedrale di Porto

A breve distanza da São Bento si trova la cattedrale di Porto. C’è da percorrere tre o quattrocento metri in legge salita. Per arrivarci si passa accanto all’affascinante mercato coperto del pesce di São Sebastião. La di Porto ci accoglie austera con la sua facciata di pietra scura. Forse ancora più austera a causa del tempo così incerto. Le case del quartiere sottostante versano generalmente in condizioni piuttosto malandate, con infissi rovinati o rotti e vistosi distacchi d’intonaco. Al centro del sagrato c’è una grossa colonna tortile. Dal piazzale, con affaccio su una bella balaustra, è possibile spaziare con la vista sui tetti della città vecchia e di ammirare le geometrie dei tetti rossi che mitigano lo scuro delle facciate dei palazzi. Un gruppo di turisti libanesi, equipaggiati con la bandiera del loro paese, si stringe intorno alla guida. A parte loro, nella piazza non c'è moltissima gente. Attraverso i vicoletti tra le case addossate al colle della cattedrale, scendiamo verso il Douro, guadagnando la bella prospettiva sul Ponte Luis I, che offre l'Avenida Vimara Peres.

 

Il ponte Luis

Sul ponte di ferro c’è tantissima gente a spasso, mentre la metropolitana viaggia placida sui binari (a ritmo lento, davvero portoghese). Ovviamente scendiamo verso il ponte, ma sull'Avenida ci fermiamo a comperare le velhas, le spagnole conchas, ovvero le conchiglie di Santiago. Errore fatale che fa chi si fa prendere dalla fretta. Ce le fanno digerire 5€ l'una, quando a Santiago le troveremo in vendita anche a 50centesimi! E noi non lesiniamo certo nell'acquistarle pensando a tutti i nostri amici a cui regalarle al ritorno a casa. E tra l'altro non pensiamo neppure che aggiungiamo peso ai nostri zaini... Vabe'... Ormai è fatto. Dal ponte Luis il panorama sulla città è molto bello: ha molto fascino anche con il fiume grigiastro che riflette il cielo nuvoloso. Ogni città offre un suo carattere, e quello di Porto è di una operosità industriale, incentrata sul famoso vino, e ben testimoniata da numerosi edifici che ricordano gli opifici di fine Ottocento delle periferie di Torino o Milano. Il porto commerciale sul Douro è costellato di testimonianze del commercio intorno al prodotto delle viti delle campagne di questa regione portoghese. Grosse insegne pubblicitarie fissate sui tetti dei depositi, ben visibili da lontano, propongono marchi ed etichette di cantine prestigiose, come Sandeman, Offley, Cockburn’s, Calem o Graham's. Sul ponte, il vento porta il profumo dell'Oceano e la temperatura è gradevole. Scendiamo verso il porto attraverso le piccole stradine, fino ad arrivare al lungodouro o come in realtà si chiama, davanti alla cantina Càlem. Qui possiamo ammirare delle caratteristiche barche per il trasporto delle botti contenenti il prezioso nettare. Il colpo d’occhio sull’altra riva è davvero notevole, con palazzi alti non più di tre o quattro piani e molto stretti, sui quali spiccano le moltissime finestre di infissi bianchi. Sembrano addossati al colle che sale verso la come tante pecorelle. A Praça Ribeira si sta svolgendo un colorato mercato. Vorremmo andarci ma lo riserviamo al pomeriggio.

Di nuovo verso il centro della città

Dopo aver visitato il porto, torniamo sulla riva nord del fiume attraversando il ponte Luis I dalle campate inferiori. Vista dal basso questa struttura è davvero imponente. Migliaia di bulloni cementano tra loro poderose travi di ferro dalle sezioni ragguardevoli. Saettoni e controventi disegnano geometrie incredibili e dalle prospettive intriganti per chi ha l’occhio fotografico. E’ stato costruito in onore di Luigi di Braganza del Portogallo, su progetto dell’ingegnere belga Théophile Seyrig, il medesimo che insieme al ben più famoso Gustafe Eiffel ha realizzato il ponte ferroviario Maria Pia, che si trova qualche centinaio di metri a monte della corrente del Douro. Percorriamo il lungodouro, che qui si chiama Avenida Gustavo Eiffel, godendoci il passaggio delle barche turistiche, alcune delle quali davvero molto belle, fino ad inerpicarci in salita per la lunga e ripida Calçada das Carquejeiras, dove intere pareti di roccia sono ricoperte da spettacolari e lussureggianti piante di campanella purpurea (ipomea grandiflora) in piena fioritura. Intanto il tempo comincia leggermente ad aprirsi. Il vento che arriva dal mare spazza pian piano le nuvole spingendole verso l'interno del Paese. Saliti a livello delle case del centro storico, dopo la dura salita, larghi sprazzi di azzurro celeste hanno preso il posto delle nubi. Qui, la zona che attraversiamo è abbastanza degradata, niente a che vedere con l'eleganza e la solarità di Lisbona. Mangiamo un panino per strada e ci riavviciniamo a Carlos Alberto, al nostro appartamento, per un po’ di riposo.

 

Piccola passeggiata al centro

Sono le 17,30 quando dopo esserci riposati decidiamo di rifare un giro per il centro. Porto è finalmente sotto il sole e sarebbe un peccato perdersi la vista della città con la giusta luce. Attraverso vie secondarie scendiamo Praça da Trinidade, dove si affaccia la bella omonima chiesa. Proseguiamo il giro verso Praça da Libertade, che grazie al sole si può ammirare in tutta la sua magnificenza. Qui si affaccia anche il palazzo della Câmara Municipal do Porto, ovvero il Municipio. Nella piazza i grandi e maestosi palazzi rivestiti di pietra grigia sono perlopiù sedi di grandi banche portoghesi. Sulle sommità di alcuni palazzi svettano dei veri e propri pinnacoli di pietra, una sorta di torrini abbelliti da festoni, cornucopie, fregi, maschere, e chi più ne ha più ne metta. Davanti alla stazione di São Bento è ancora e sempre caos di traffico e gente che cammina e attraversa le strade. Sembra quasi che tutta la vita di Porto sia concentrata in questa piccola porzione della Città. Finalmente possiamo vedere la Sé di Porto ben illuminata. Approfittiamo per farci fare una foto insieme. Nella piazza della cattedrale ci accorgiamo anche per la prima volta del doppio segnale, doppia freccia giallo/azzurra in direzioni opposte, che segnano rispettivamente il cammino per Santiago e per Fatima. Dal ponte Luis la vista sulla città è davvero incantevole, bagnata com’è dalla morbida luce solare del tardo pomeriggio. Torniamo a casa appagati dal bel giro e ceniamo presto. Stanotte Rua de Cedofeita riprenderà la sua colorata movida. E noi domani ci dobbiamo avvicinare alla prima tappa del nostro cammino per Santiago. L'entusiasmo cresce ma aumenta anche un po' di preoccupazione: riusciremo a camminare e ad arrivare alla meta? Nel frattempo, dal balcone della nostra stanza, Rua de Cedofeita si perde in lontananza verso un bel tramonto. Sembra stia ancora dormendo.

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