09 marzo 2020

Don Bosco e il colera



Sul principio dell'agosto 1854 scoppiò in Torino il colera. Don Bosco l'aveva preannunziato, e già fin dal mese di maggio aveva detto ai suoi giovani: - Quest'anno ci sarà il colera a Torino, e vi farà grande strage; ma se voi farete ciò che vi dico, sarete salvi.
- E che cosa dobbiamo fare?
- Prima di tutto, vivere in grazia di Dio; poi, porta­re al collo una medaglia che io benedirò e darò a tutti, e recitare un Pater, Ave e Gloria ad onore di S. Luigi.
I casi di colera salirono ben presto a cinquanta al giorno. In tre giorni superarono i 1400. 
La regione più afflitta fu quella di Valdocco, ove si trovava appunto l'Oratorio; e mentre molte famiglie furono interamente distrutte, dei giovani e del personale dell'Oratorio nessu­no fu minimamente toccato, quantunque una gran parte si fossero offerti di andare ad assistere i colerosi nelle case e nei lazzaretti.
Don Bosco, che loro andava ripetendo: «Se non fare­te peccati, io vi assicuro che nessuno sarà toccato», fu veramente profeta.

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