Mentre da mesi assistiamo alla solita bagarre fatta di
insulti ed accuse reciproche, tra qualche giorno saremo chiamati a votare per
eleggere il nuovo Parlamento. Accuse, insulti, inviti alla sfida… Un modo,
questo, di fare politica che servirà certo a fare più “audience”, ma che non
aiuta a risolvere i problemi della gente, quelli veri, che restano irrisolti. E
così, se intanto si continua ancora anacronisticamente a puntare il dito sui
comunisti o sui fascisti di turno, questo modo assurdo di fare politica, che la
banalizza e la riduce ad una sorta di tifoseria, allontana sempre di più la
gente dal voto (già il voto… bisognerebbe pensare un attimo a quanti italiani
si sono battuti e sono morti per ottenere questo irrinunciabile diritto
democratico…).
Certamente non è nostra intenzione dare indicazioni.
Tuttavia, siamo convinti che chi andrà a votare il 9 aprile debba essere in
grado di discernere (per quanto gliene venga data la possibilità), su quali
valori fondamentali si gioca la partita elettorale. Ed è per questo che
riteniamo necessario, come Redazione di un giornale dichiaratamente cattolico,
proporre alcune chiavi di lettura per orientarsi nella importante scelta
elettorale. Ma quali?
Ricordava Giovanni Paolo II, che ‘‘la sfida della
vita precede quella "del pane", "della pace", "della
libertà religiosa…",
investendo pertanto “…tutti i livelli: religioso, culturale, educativo,
sociale, politico, legislativo’’ (Giovanni Paolo II, discorso agli ambasciatori presso la Santa Sede, 10
gennaio 2005). Infatti il lavoro, le pensioni, l’integrazione, le
infrastrutture… – tutti temi che trovano ragionevolmente posto in ogni
programma politico di buon senso – sono argomenti che non possono e non devono
essere trattati senza un’attenzione particolare ai grandi valori dell’uomo.
Riteniamo infatti che ogni valutazione, debba essere fatta considerando la
dignità della persona umana al centro di tutto, e ciò per difenderla dagli
attacchi di una cultura laicista (assolutamente trasversale ai due
schieramenti), che non essendo riuscita nell’intento di eliminare Dio dalla
vita dell’uomo – così come auspicava Nietzsche – si è data l’obiettivo di
ignorarlo.
Le chiavi del discernimento, dunque, passano
obbligatoriamente per la difesa della vita in tutte le sue manifestazioni, per
il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, per il
diritto ad un lavoro stabile e duraturo. Ma attenzione particolare dev’essere
anche prestata alla salvaguardia della libertà religiosa (che ultimamente
alcuni vorrebbero cancellare dal novero dei diritti umani), e al rispetto delle
nostre radici giudeo-cristiane, spesso svendute in nome di un relativismo che
mette confusamente tutte le culture e le religioni sullo stesso piano.
Questi sono solo alcuni dei temi che i cattolici hanno nel
cuore e di cui chiedono che la Politica – e non quella praticata a tutti i
livelli, bensì quella che Pio XI definiva come una delle più alte espressioni
di amore verso il prossimo – si faccia carico seriamente.
A ognuno, poi, il compito di individuare quegli uomini di
buona volontà che, all’interno del proprio schieramento, dimostrino più
attenzione e sensibilità a questi argomenti. E pregare perché Dio li illumini.
(articolo apparso su "Identità", I, marzo 2006)
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