Causa l'aumento dei contagi, si torna a parlare di didattica a distanza. E contemporaneamente si sente recriminare, inveire, accusare... Si, perché ai ragazzi, "gli hanno negato il futuro".
Che frase stupida, abusata, inopportuna…
Ma chi? Chi gli ha negato il futuro? Chi ha il futuro negato?
Vallo a domandare ai giovani morti nelle folli offensive nel Carso cosa significa avere il futuro negato. Vallo a chiedere a quelli che sono stati portati via all'improvviso, sradicati dagli affetti e dalle proprie case, per essere "passati per un camino", cosa significa avere il futuro negato. Vallo a chiedere ai bambini delle favelas brasiliane, ai giovani che non possono andare a scuola perché non ce l'hanno o a cui è preclusa un'istruzione per abominevoli modelli di sviluppo, cosa significa avere il futuro negato. Vallo a domandare a chi non ha neppure internet per poterla almeno sognare la didattica a distanza, a chi a malapena ha un quaderno dove scrivere (se sa scrivere), che cosa significa avere il futuro negato.
Vaglielo a domandare. Abbi questo coraggio… E senti cosa ti risponde.
Ma subito dopo vergognati. E taci. Per sempre.
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